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Articoli tratti dal sito:

 

http://www.procaduceo.org/it_mater/articoli/salute/chemio-farzad.htm#_Toc143853688

 

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TUMORE: UN NEMICO VISIBILE O UN AMICO INVISIBILE?

Come curare adeguatamente un tumore
combinando la cura allopatica ufficiale
con quella naturale omeopatica

A cura del dott. Razazian M. Farzad, Medico Omeopata, membro della AMIK (Associazione Medica Italiana Kousmine - www.amik.it/) e della Società Italiana di Idrocolonterapia - www.idrocolonterapia.it).

 

SOMMARIO

 


Un tumore non è mai un male locale che poi si diffonde in tutto il corpo, è invece un disturbo generale che si concentra in un punto ben determinato da cui potrà eventualmente diffondersi e creare le cosiddette metastasi. In altre parole, un tumore è in realtà "l’ultimo stadio" con cui si manifesta uno squilibrio che si è creato ed è andato peggiorando negli anni (dott. Razazian M. Farzad).

Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.




 

Premessa

Dopo tanti anni di pratica clinica, mi sono convinto che la cosa più importante per motivare la guarigione è lo stato d’animo del paziente. Infatti, quando lascia l’ambulatorio per tornare a casa dovrebbe portare con sé il seme della Speranza; la speranza che nasce quando, dopo aver conosciuto una strada nuova, si inizia a percorrerla sapendo che, indipendentemente dal risultato ottenuto, ci troveremo a considerare da un altro punto di vista quello che si è e quello che si vorrebbe diventare. Quando un paziente è più triste, mentre lascia l’ambulatorio medico, o peggio ancora, è terrorizzato e più disperato di prima, vengono messi in evidenza due errori del professionista e precisamente:

Ho avuto il piacere di incontrare tanti pazienti, a cui avevano dato solo pochi mesi di vita ed ora, dopo parecchi anni, grazie a Dio, stanno bene e conducono una vita normale e tranquilla. Va notato che queste persone sono cambiate e si sono convertite, considerando la Vita, come un bene prezioso che va rispettato in se stessi e negli altri. Io credo che loro, strada facendo, prima si sono incontrati con la parte più intima di sé stessi e questa nuova visione li ha in seguito risanati. Prima avviene un cambiamento totale e poi segue la guarigione.

Se osserviamo coloro che sono guariti dal tumore, scopriremo che hanno cambiato il loro modo di vedere e vivere la vita, sono diventati più tolleranti, si sono purificati di tante emozioni negative come la rabbia e i rancori, sono diventati più docili, più gentili, più comprensivi ed accoglienti e soprattutto più staccati dal denaro e dal mondo materiale. Questo è il motivo per cui un professionista può ricevere molto dai suoi pazienti, i loro cambiamenti, infatti, arricchiscono anche lui. Un paziente conquistato con tanto Amore dal suo medico curante affronterà la vita a fronte alta, sapendo di poter disporre di tutto il necessario per poter guarire e vivere una vita normale.

Un tumore non è mai un male locale che poi si diffonde in tutto il corpo, è invece un disturbo generale che si concentra in un punto ben determinato da cui potrà eventualmente diffondersi e creare le cosiddette metastasi. In altre parole, un tumore è in realtà l’ultimo stadio con cui si manifesta uno squilibrio che si è creato ed è andato peggiorando negli anni. Ciò che appare nel corpo, a volte in modo evidente e doloroso, nasce in realtà molto prima ed in diverse "aree" dell’uomo, ciò in cui lui crede, i suoi pensieri e le sue emozioni.

 

Vantaggi e svantaggi della chemioterapia

Le mie ricerche mi hanno condotto verso una doverosa riconciliazione con la medicina allopatica. Ho infatti compreso che non è corretto essere contrario alle medicine chimiche, resto comunque contrario alla loro prescrizione quando non servono oppure quando vengono utilizzate senza prima provare a sfruttare le risorse naturali del paziente, predisposte dalla natura e magistralmente organizzate per mantenere il corpo in buona salute.

Quando è stato fatto tutto il possibile per aiutare le risorse innate del paziente, oppure ci si trova di fronte ad una patologia seria e degenerativa come il tumore, l’impiego della chemioterapia, pur per un periodo limitato, è indispensabile. Va comunque sottolineato che i chemioterapici, che sono delle sostanze chimiche alquanto tossiche, una volta compiuta la loro missione, ovvero uccidere le cellule che si riproducono velocemente, vengono intrappolate nei tessuti organici (connettivo o matrice) rendendoli molti tossici.

Le statistiche dimostrano come buona parte dei pazienti affetti da tumori non muoiono per la patologia tumorale, bensì per l’alta tossicità di questi farmaci. Ne consegue che, durante la chemioterapia, è necessario il drenaggio dei tessuti con vari prodotti naturali compresi quelli omeopatici.

Vi sono due casi specifici in cui non condivido l’utilizzo della terapia chimica:

Il nostro lavoro e le nostre statistiche

Gruppo di studio: 49 pazienti.

Il lavoro sperimentale eseguito da noi è durato 12 mesi durante i quali abbiamo trattato 49 pazienti affetti dalle varie patologie tumorali di cui 34 donne e 15 uomini. La fascia di età variava da 32 a 68 anni. Le patologie trattate con la chemioterapia erano: K stomaco (1), K colon (13), K seno (23), K polmone (4), K esofago (2), K cervello (1), K prostata (1), K fegato (2), Linfomi non-Hudgkin (2).

Di questi soggetti, 8 hanno abbandonato la cura e 4 sono deceduti in quanto erano affetti da una patologia avanzate e irreversibile. Il resto (37 pazienti) sono riusciti a sconfiggere il tumore e godono ancor oggi di una buona salute.

Va notato che questi i pazienti, durante la chemioterapia associata alla nostra energica cura drenante, hanno condotto una normale vita quotidiana, alcuni di essi hanno persino ripreso a lavorare essendo pochi e limitati i disturbi correlati al trattamento. Il vomito fastidioso, caratteristico di questa terapia, era infatti limitato ad una leggera nausea e anche la caduta dei capelli si è pure ridotta nei 30% dei casi. In generale lo stato fisico dei soggetti era buono ed essi potevano disporre dell’energia propria delle persone che godono una buona salute.

 

PROTOCOLLO SUGGERITO SECONDO LE NOSTRE ESPERIENZE

 

1. Chemioterapia prescritta ed eseguita dai colleghi Oncologi

Per ulteriori dettagli su questo argomento si rimanda alla documentazione specializzata.

 

2. Drenaggi endovenoso

Questo drenaggio prevede una terapia endovenosa a domicilio, fatta da un’infermiera professionale, che segua parallelamente quella eseguita in ospedale. Purtroppo le infermiere rifiutano di fare questo tipo di terapia domiciliare, anche quando sono espressamente richieste da un medico omeopata e sotto la sua responsabilità.

Questo fatto mi rattrista molto. Perché mentre io, medico omeopata, sono aperto verso la medicina ufficiale ed accetto le cure suggerite dai medici allopatici, non vi dovrebbe essere una simile apertura anche da parte loro? Entrambi, quando abbiamo ricevuto la Laurea in medicina, avevamo un solo scopo da conseguire professionalmente: il benessere del paziente. Perché, allora, continuiamo a guardarci come nemici concorrenti sottovalutandoci l’uno all’altro? Abbiamo dimenticato il giuramento di Ippocrate, che mette in primo luogo la salute del paziente e poi tutto il resto? Il mondo ha bisogno di condivisione e di Pace, e dovremmo essere i primi a viverle dando l’esempio ai nostri pazienti.

Comunque, personalmente, ritengo che sia un grave errore la standardizzazione delle terapie, e nella fattispecie delle cure drenanti. Bisognerebbe sempre personalizzare questo tipo di intervento, il suo dosaggio e la sua durata.

Il farmaco principale utilizzato nel nostro protocollo è il Dynaplex, prodotto esclusivamente sotto forma dei P.M. (Preparazione Magistrale) dalla Farmacia Legnani di Milano. Non è un farmaco costituito da sostanze che i medici non conoscono, si tratta di un preparato vitaminico contenente anche gli aminoacidi Metionina e Cisteina, pertanto, grazie alla presenza dei loro legami sulfurici, riesce facilmente a neutralizzare una buona parte degli effetti indesiderati dei chemioterapici. Gli altri farmaci impiegati nel nostro protocollo sono dei prodotti omeopatici in fiale, da usarsi per via endovenosa.

Prima di intraprendere il trattamento drenante è necessario valutare attentamente la funzionalità dei cinque organi emuntori (intestino, reni, polmoni, fegato, cute), che permettono all’organismo di liberarsi dai residui tossici (metaboliti) rilasciati dai farmaci chemioterapici.

Se gli emuntori sono in buone condizioni è comunque il caso di stimolare la loro funzione, In questo caso, dopo aver considerato le esigenze metaboliche del paziente, vengono valutati i seguenti farmaci: Lycopodium Comp. (stimolante epatico), Mucosa Comp. (stimolante intestinale e polmonare), Solidago Comp. (stimolante renale) e Thuja Comp. (stimolante cutaneo).

Quando, invece, un emuntore è colpito direttamente dal tumore o necessita un ripristino funzionale, vengono valutati: Chelidonium Homaccord o Hepeel (ripristino epatico), Nux Vomica Homaccord (ripristino gastro-intestinale), Berberis Homaccord (ripristino epatorenale), Tarthephedreel gocce (ripristino polmonare) e Graphites Homaccord (ripristino cutaneo).

Il Galium-Heel rappresenta il drenante prescelto per il tessuto connettivale.

Devono anche essere presi nella giusta considerazione i componenti del Ciclo di Krebs. Se necessario viene adottato il Coenyme Comp. capace di migliorare la produzione energetica e la catena respiratoria delle cellule.

Un farmaco, necessario a quasi tutti coloro che sono affetti da tumore è il Thalamus Comp., in quanto rappresenta un immunostimolante per eccellenza.

Talvolta possono risultare utili anche gli organoterapici, ovvero i farmaci omeopatici prodotti partendo dagli organi del maiale (vi è infatti una notevole somiglianza metabolica fra l’uomo e il maiale). Le diluizioni prescelte sono spesso: 10D - 30D - 200D. L’utilizzo degli organoterapici ha lo scopo di dare un input informativo per la rigenerazione dell’organo colpito.

Tutti i farmaci citati sono prodotti dalla Heel, una ditta farmaceutica tedesca, e vengono importati e distribuiti in Italia dalla ditta farmaceutica Guna.

NOTA BENE: la valutazione della terapia drenante endovenosa non è affatto una cura "fai da te" e deve essere assolutamente seguita da un medico competente.

 

3. Correzione del pH acido presente nei pazienti dei tumori

Già negli anni 20 Otto Warburg ebbe modo di notare come le cellule tumorali, pur duplicandosi più rapidamente del normale, per produrre energia non utilizzavano ossigeno, bensì la glicolisi anaerobica (fermentazione del glucosio in assenza di ossigeno). Questo fatto è rimasto un mistero finché la conoscenze attuali, dovute ai dott. Heinrich Kremer e Alfred Hassig, non lo hanno svelato.

Il fenomeno viene correlato alla situazione dei microbi, che in condizioni estreme e prive di ossigeno, come possono essere i fondali marini in prossimità dei crateri vulcanici, per la glicolisi utilizzano lo zolfo al posto dell’ossigeno e, proprio per le difficoltà di sopravvivenza, tendono a riprodursi assai rapidamente. Questi modo di operare, produce comunque poca energia in quanto ogni molecola di glucosio genera solo 2 molecole di ATP (Adenosin tri-fosfato) anziché le 38 che si generano con la glicolisi normale in presenza di ossigeno (vedi il ciclo di Krebs).

Perciò ogni cellula tumorale ricava da ogni molecola di glucosio solo due molecole di ATP, questo è il motivo per cui hanno estremo bisogno di zuccheri e spesso "vampirizzano" il paziente. Solo 2 molecole di ATP non bastano per gestire tutti i loro processi metabolici e la veloce moltiplicazione, ed allora richiamano più sangue per avere più glucosio disponibile. Questo è il motivo per cui i tessuti tumorali sono altamente vascolarizzati.

Purtroppo, però, la glicolisi anaerobica, crea dell’acido lattico. E più molecole di glucosio sono utilizzate e più acido lattico viene generato ed immesso nel tessuto connettivo. Questo spiega perché i tessuti di un portatore di tumore sono più acidi del normale. Siccome anche i farmaci usati nella chemioterapia lasciano dei residui acidi, questi pazienti saranno soggetti ad una notevole acidosi metabolica di tipo iatrogeno.

Quando, per mancanza di informazioni adeguate o per golosità, tale paziente dovesse cibarsi di alimenti che lasciano ceneri acide, per es.: pasta e pane fatti con farina bianca, dolciumi industriali, latte vaccino e derivati, carne rossa, ecc., il suo livello di acidosi aumenterà ulteriormente (per dettagli sugli alimenti vedere il capitolo "Correzione alimentare", posto più innanzi).

Perché bisogna lottare contro l’acidosi? Perché l’eccessiva presenza di acidi nel tessuto connettivale lo modifica da sol in gel. Questo rende difficile i vari scambi fra le cellule e l’ambiente circostante, creando i presupposti per numerose disfunzioni e malattie. Va notato che l’acidosi non deriva solo dai residui acidi lasciati da alcuni alimenti, riguarda anche direttamente i farmaci chemioterapici che, in un ambiente gel, non solo fanno fatica a raggiungere le cellule, ma aumentano la tossicità ambientale creando i presupposti per un intasamento delle vie linfatiche.

Quando si riporta il pH al suo giusto livello le funzioni del tessuto connettivo ritornano normali, Le cellule, allora, possono ricevere e smaltire sia i nutrimenti derivati dagli alimenti che le sostanze nocive contenute nei farmaci chemioterapici. Il livello di intossicazione del paziente si riduce notevolmente ed egli può rispondere meglio alla terapia.

Ci sono fondamentalmente due vie per lottare contro l’acidosi metabolica e iatrogena:

La nostra esperienza ha dimostrato che pochi pazienti abbracciano volentieri l’idea di un digiuno terapeutico, il che ci costringe a scegliere la terapia drenante. Come supporto esiste in commercio un valido preparato alcalinogeno, si tratta del Pascotabs prodotto dalla Pascoè, una ditta farmaceutica tedesca, che viene importato e distribuito in Italia dalla ditta Named.

Anche per questo rimedio il dosaggio e la durata devono essere personalizzati, al fine di evitare che il pH del paziente diventi troppo alcalino e creare qualche, seppur non grave, conseguenza.

 

4. Correzione alimentare

Spesso succede che un paziente, a cui è stata prescritta la chemioterapia, chieda al suo oncologo: "Dottore, che dieta mi consiglia? Cosa posso mangiare?". Purtroppo nel 95% dei casi si sentirà rispondere: "Stia tranquillo, mangi un po’ di tutto, ma senza esagerare! Comunque è necessario che consumi molta carne, perché Lei è molto anemico!".

La dott.ssa Kousmine, come molti altri medici-naturopati, ha spesso ripetuto che "mentre i cibi vivi ci fanno vivere quelli morti ci uccidono". Pertanto i primi alimenti che vanno eliminati, dalla dieta di un paziente in chemioterapia, sono le carni di tutti i tipi ed il latte vaccino con tutti i suoi derivati. Il latte per sempre in quanto siamo tutti ormai svezzati!!!, e la carne per un periodo che va da 6 mesi ad un anno.

Dopo la ristabilizzazione del paziente si può suggerire di mangiare un po’ di carne, ma non quella dei mammiferi (mucca, vitello, cavallo, maiale, ecc.), pertanto possono essere usati il pesce, il pollo, il tacchino, ecc.

La crema Budwig consigliata dalla Dott.ssa Kousmine non deve mai mancare come colazione ai pazienti di tumore. Clicca qui per la ricetta e le indicazione per prepararla.

Gli oli spremuti a caldo, comunemente venduti nei supermercati, devono essere sostituiti con l’olio di girasole spremuto a freddo che si trova nei negozi di prodotti biologici. Un cucchiaio per due volte al giorno, sull’insalata del pranzo e della cena, garantisce l’apporto giornaliero necessario di acido linoleico. Questi oli non devono mai essere riscaldati ed una volta che la bottiglia è stata aperta, vanno tenuti nel frigorifero e consumati entro 4-5 settimane.

Suggeriamo caldamante anche la cura dell'Aloe, su ricetta originale brasiliana di padre Zago, ne trovate una descrizione cliccando qui.

Se desiderate ulteriori informazioni sull’alimentazione potete consultare il sito www.metodokousmine.it/kousmine.htm, dove, gratuitamente, potete scaricare varie ricette.

 

5. Idrocolonterapia del colon (non per i pazienti affetti da tumori al colon)

Solo chi assiste ad una seduta di ITC (Idrocolonterapia del colon), eseguita sui pazienti trattati con chemioterapici, può rendersi conto di cosa vi possa essere nel loro intestino crasso, e considerare seriamente l’importanza di una efficace pulizia del tratto intestinale. Solitamente, purtroppo, si considera il colon come un deposito di rifiuti, mentre, a tutti gli effetti, è un organo del sistema immunitario. Pertanto l’ITC, oltre che un’azione ripulente, è anche un immunostimolatore per eccellenza, e deve essere effettuata esclusivamente dal personale medico qualificato.

Le incrostazioni che si formano nelle tasche interne della mucosa del colon, rappresentano i residui delle feci in transito che, nel tempo, si induriscono producendo infiammazione della mucosa e riducendo la funzionalità dei linfonodi, ovvero del sistema immunitario preposto alla difesa locale. Da questo fatto si può comprendere quanto il colon possa essere causa, o concausa, nella genesi di tante patologie correlate al sistema immunitario.

 

Una alimentazione errata, associata ad un uso eccessivo dei farmaci di natura chimica, spingono gradualmente la flora batterica intestinale verso una degradazione (disbiosi) che tende a ridurre il buon funzionamento del sistema immunitario intestinale. Tale flora, infatti, non solo rappresenta una barriera protettiva nei confronti di microrganismi estranei, ma sorveglia anche la sintesi delle sostanze dotate di attività cancerogenica.

La Medicina biologica, che considera pure l’Energia vitale che scorre nell’organismo, ritiene l’intestino ed i polmoni (che derivano dal medesimo foglietto embrionale endodermico), come due centri di smistamento di tale Energia. Anche gli organi emuntori, ovvero: intestino, reni, polmoni, pelle e fegato (emuntore centrale), sono correlati all’Energia, hanno infatti il compito di farla fluire in modo armonico attraverso i vari canali energetici (meridiani), per permettere all’organismo di adattarsi alle condizioni ambientali in cui si trova.

Fra i quattro emuntori che comunicano con l’esterno, l’unico ad avere un rapporto diretto con il fegato, tramite la vena porta, è l’intestino. Perciò il colon è il primo organo in cui possono generarsi, e quindi venire trasmesse al fegato, le varie tossine di origine putrefattiva, fermentativa e cancerogenica. L’ITC, pertanto, non solo disincrosta la parete interna del colon, ma, promuovendo l’integrità della flora batterica intestinale, limita l’afflusso di sostanze nocive al fegato.

Quando le scorie e le tossine sono state eliminate dal colon, si assiste ad una rigenerazione dei tessuti danneggiati ed al ripristino della piena funzionalità degli organi e degli apparati compromessi. Si ottengono in questo modo:

 

EFFETTI DIRETTI

EFFETTI INDIRETTI

  • Produzione di metaboliti tossici

  • Soppressione dell’adesività batterica

  • Degradazione delle tossine

  • Bassi potenziali OX / REDOX

  • Aumento degli anticorpi

  • Deconiugazione degli Acidi Biliari

  • Aumento dell’interferone

  • Stimolazione fagocitaria

 

La mucosa interna del colon in un paziente di 36 anni, fumatore. Come si vede, la presenza delle incrostazioni fecali, formate nel tempo, ha fatto scomparire la struttura anelare del colon responsabile per la sua peristalsi. L’iperemia dei vasi locali è un indice dell’infiammazione.

Nel paziente sopra menzionato, dopo 10 sedute di idrocolonterapia (1 anno di terapia), si assiste ad una eliminazione delle incrostazioni fecali che hanno permesso la ricomparsa della primitiva struttura anelare del colon.
(con il consenso del paziente al trattamento dei dati personali al fine di una ricerca clinica),

 

6. Self-Love-Therapy (Auto-Amor-terapia)

È chiaro che noi non possiamo sorridere per un amico, deve sorridere da solo; non possiamo guarire per un paziente, deve guarire da solo e per guarire, prima di tutto,
DEVE volerlo.

Ogni cellula del Corpo umano (epatica, muscolare, nervosa, cutanea, intestinale, renale, …), possiede una memoria ed intelligenza sua propria. Queste, messe insieme, costituiscono una memoria ed intelligenza Collettiva che può assurgere ad un Potere superiore capace di condizionare e perfino sottomettere la memoria individuale. Si potrebbe paragonare questa situazione alla elezione di un Primo ministro: ogni cittadino ha la propria libertà, intelligenza ed un potere personale che, messi insieme, possono dare ad una persona sola il potere di governare e decidere per lui.

Considerando la moltitudine di esseri esistenti nel Creato, possiamo postulare che le loro coscienze altro non siano che un frammento della Coscienza Globale, che potremmo chiamare Dio o Creatore. Possiamo perciò concludere che Dio esiste, e non solo nei Cieli, come ci viene insegnato dalla teologia, ma anche in tutte le cose, anche in quelle che apparentemente ci sembrano senza coscienza individuale.

Dio è dappertutto, ma soprattutto è presente con la sua Vita in ogni cellula del nostro corpo. Si dovrebbe sempre invitare un paziente a parlare alle cellule sofferenti, dir loro di aprirsi all’energia vitale che è sempre presente, e farla scorrere portando vitalità e guarigione. Così facendo si possono ottenere dei magnifici risultati. Infatti, i paziente affetti da epatite, colite, cancro, ecc., dopo gli amorevoli dialoghi con il loro organo malato guariscono prima. Bisogna amare Tutto e ringraziare per il Tutto.

Quando, al mattino, troviamo una giornata di sole, diciamo: "Che bella giornata", ma quanti sanno apprezzare una giornata buia, piovosa e nuvolosa? Perché? Dopotutto anche le nuvole hanno il loro scopo, se ci sono significa che devono esserci! Se considerassimo che le nuvole fanno parte del creato, ed il Creatore è perfetto, allora potremmo accettare anche le nuvole e la pioggia, e passare una buona giornata.

Nel momento in cui vediamo Dio nelle nuvole e nella pioggia e Lo ringraziamo di esistere e di dare la vita a Tutto, cambierà la nostra visione, apprezzeremo le nuvole e la pioggia, e diremo: "Che bella giornata! Che belle nuvole! Dio ti ringrazio per questi tuoi doni". Questo è il segreto per vivere sereni ed armonizzare la nostra vita quotidiana con l’ambiente che ci circonda.

Quanti di noi si sono rivolti, almeno una volta nel corso della vita, ai denti dicendo: "Cari denti, vi amo e vi ringrazio di esistere?", (ringraziamento rivolto in realtà al Dio presente nelle molecole del dente). Generalmente si pone l’attenzione sui propri denti solo quando sono cariati o fanno male!. Ciò non è giusto, se possediamo un oggetto, diciamo un’automobile, che ci sta servendo con Amore e ci aiuta a spostarci per andare al lavoro, fare le spese, andare in vacanza, ecc., la minima cosa che potremmo è ricambiarla "amandola" e "ringraziandola".

Questa potrebbe sembrare una visione spirituale spinta all’eccesso, ma provate a dire "Ti amo" alla vostra macchina e vedrete che non vi lascerà mai a piedi! Simile attira simile, nello stesso modo Attenzione e Amore richiamano Attenzione e Amore; questo è una Legge Universale.

Anche una patologia grave, come un tumore, può avere uno scopo: aiutarci a meglio comprendere il significato della Vita, ed a rispettarla di più, in noi, negli altri ed in tutte le cose. Disse Richard Bach: "Quando hai davanti a te un problema, guardagli nella mani, ha un regalo per te!". Anche un tumore può offrirci un regalo: quello di aiutarci a cambiare il nostro modo di vivere, ed a vivere in modo migliore. Non consideratole un nemico visibile, bensì un amico invisibile!

Immaginate il vostro organo malato davanti a voi o fra le vostre mani, inondatelo di luce, cominciate ad accarezzarlo, amatelo e parlategli (anche a voce alta), chiedete all’Energia vitale di scorrere in lui libera e tranquilla. Ed il Dio che si manifesta come energia vitale vi sentirà e vi risponderà. L’Amore è come l’eco: appena donato ti ritornerà a dosso!

Buon Cammino!

Sito ufficiale dei medici Kousminiani:

www.amik.it/home.aspx

 


 

LA CREMA BUDWIG

Tempo di preparazione: 8 minuti.

Ingredienti:

Preparazione per una persona:

In una scodella, mettete 4 cucchiaini di yogurt magro + 2 cucchiaini di olio di lino spremuto a freddo e sbattete con una forchetta fino ad ottenere un impasto cremoso. Aggiungete poi il succo di mezzo limone e mescolate bene.

Separatamente in un macinacaffè elettrico avete appena macinato (polverizzato) i cereali integrali a cui aggiungete negli ultimi giri i semi oleosi; aggiungete poi i macinati all'impasto e mescolate delicatamente.

Schiacciate bene con una forchetta la banana matura finché diventi pastosa e poi aggiungetela al resto nella scodella. Mescolate tutto ed aggiungete la frutta fresca tagliata a pezzi.

Se la famiglia è numerosa si può utilizzare un frullatore e mescolare tutto insieme.

La Crema Budwig costituisce un pasto completo, ricco di vitamine F (regolatore dell'equilibrio immunitario), delle vitamine, dei sali minerali, degli zuccheri semplici della frutta, delle auxine e dei carboidrati dei cereali integrali crudi. Non richiede cottura ed è ben tollerata da tutti.

Si può prendere con tè leggero o caffè d'orzo. Ogni monodose contiene circa:

K.Calorie: 627

Lipidi: 38,12 gr.

Glucidi: 58,2 gr.

Protidi: 13 gr.

Sodio: 15,90 mgr.

Colesterolo: 8 mgr.

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CONTATTI:

DR. FARZAD M. RAZAZIAN - Medico Omeopata

 

 

 

 

CURE NATURALI

L'ALOE ARBORESCENS

La cura originale di padre Zago

Parte di questo materiale è stato tratto dal sito http://aloearborescens.tripod.com/cura.htm

Sommario

 


Da seri studi si viene a conoscere che quando il tumore colpisce un medico, è proprio lui che, spesso, non crede alle cure che propone. Ed è proprio lui che, consapevole dell'inutilità e della dannosità dei prodotti delle case farmaceutiche, si affida alle cure alternative.

Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.


Premessa

L'aloe, grazie alla sua natura ricca, è un potentissimo coadiuvante terapeutico nella cura delle patologie tumorali in chemioterapia in quanto da una parte ha l'azione anti-replicativa delle cellule tumorali (chemioterapico naturale) e dall'altra parte presenta una potentissima azione antiossidante ed disintossicante che favorisce la eliminazione dei metaboliti tossici durante le terapie chimiche. La letteratura, però, dimostra che tanti casi di tumori (soprattutto tumori al colon, alla pelle, al polmone e alla cistifellea...), sono stati addirittura curati e sradicati utilizzando solo l'Aloe e senza l'utilizzo dei chemioterapici.

Questi sono spesso documentati nei paesi poveri dove la gente aveva a disposizione solo l'Aloè ed essendo unico mezzo ed unica speranza del povero malato ha compiuto davvero dei miracoli; da qui l'importanza di un credo speranzoso nel voler giunger ed ottenere ciò in cui si vuole con convinzione. Esistono centinaia di varietà dell'Aloe, quella che a noi interessa è l'Aloe Arborescens, che è quella che è stata sempre usata da secoli nella cura dei tumori ed è anche, per fortuna, la più comune.

Le altre varietà, come ad es. l'Aloe Vera, hanno una concentrazione di principi attivi notevolmente minore (fino a 3 volte). Innanzitutto voglio insistere sul fatto che la ricetta si basa su ingredienti rigorosamente naturali, per cui i prodotti venduti in commercio non vanno bene e sono inutili.

Le foglie dell' Aloe Arborescens sono verdi (a volte con sfumature rossastre) e di lunghezza variabile da 15 a 60 centimetri, a seconda del suolo, della presenza di acqua e dell'esposizione al sole. E' meglio non annaffiare frequentemente la pianta, soprattutto quando occorre prelevare le foglie, poiché il succo altrimenti viene un pò diluito.

Le caratteristiche di una pianta adatta

Le foglie devono appartenere a una pianta non giovane, ma piuttosto sviluppata, più sviluppata è e meglio è, vissuta in un ambiente non inquinato e il più soleggiato possibile. Se la pianta è grande e sviluppata, con foglie spesse e lunghe, ed è l'immagine della salute allora è una buona pianta, se invece è piccola e poco sviluppata, con foglie sottili e corte e dall'aspetto raggrinzito, anche se dovesse avere 20 anni non è sicuramente una buona pianta poiché è vissuta all'ombra. La presenza del fiore è sicuramente indicativa di un'ottima salute della pianta, ma non è necessario che abbia il fiore per essere perfetta.

È necessario che la pianta sia tolta dal terreno e tenuta in casa in vaso o in giardino. Essendo una pianta grassa, non occorre essere esperti di giardinaggio, basta un minimo d'acqua ogni tanto ed esposizione solare (preferibilmente diretta). Non affidatevi ai prodotti in commercio, perché pensate che "tanto è la stessa cosa", poiché non è affatto vero.

Attenzione: Il gel della pianta, alla luce solare o artificiale perde immediatamente efficacia. E' anche preferibile non tagliare le foglie subito dopo la pioggia (o innaffiamento), ma qualche giorno dopo. Subito dopo aver tagliato le foglie, occorre pulirle con un panno asciutto, sempre in una stanza semi buia (non occorre il buio completo, deve esserci un'illuminazione simile a quella di una TV accesa in una stanza buia) e togliere le spine con il coltello.

La ricetta originale brasiliana di Padre Romano Zago

Questa ricetta è frutto di un'esperienza più che decennale, si compone dei seguenti ingredienti:

Con queste quantità si prepara un vaso da 350 grammi di preparato, ma è preferibile usare delle quantità minori al fine di preparare barattoli più piccoli (ad es. da 120 gr.), mantenendo comunque le proporzioni. In questo caso si ottiene il vantaggio di avere un preparato sempre fresco e perciò più efficiente. Pertanto suggeriamo di usare quest'altra ricetta con le dosi che sono un terzo rispetto all'originale.

Il miele ha due funzioni, la prima è di rendere la crema più dolce, poiché l'aloe è amarissima (aloe in arabo vuol dire appunto "amaro") e la seconda è di veicolare meglio il preparato all'interno dell'organismo, se si hanno problemi di glicemia si possono ridurre le dosi a piacere.

La grappa contenendo l'alcool è un vasodilatatore ed ha la funzione di favorire la distribuzione e l'assorbimento dei principi attivi nel sangue. Si consiglia di usare quella distillata pura, ossia fatta con un solo tipo di uva ("monovitigno" nell'etichetta) piuttosto che la "vinaccia", preparata con diversi tipi di uva.

Se si hanno problemi ad assumere il miele o la grappa, si possono ridurre. Chi ha il diabete NON deve prendere il miele, ma può sostituirlo, con la frutta tipo pera o banana matura (mai dolcificanti!).

Va notato che i prodotti commerciali già pronti sono inutili, poiché sono spesso a base di aloe vera e non arborescens, inoltre spesso contengono solo il gel filtrato e non i principi attivi delle foglie, infine contengono conservanti e nessuna garanzia che la preparazione sia stata svolta interamente al buio.

Come preparare l'aloe per la cura

Le foglie devono essere tagliate di notte con la minore luce possibile, questo perché con la minore luce possibile, questo perchè il gel della pianta, quando esposto alla luce solare o artificiale, perde immediatamente la sua efficia.

In una stanza semibuia tagliare a pezzi le foglie tagliate e metterle in un frullatore assieme al miele ed alla grappa. Quando si è ottenuta una crema verde semi-liquida, si mette in un barattolo opaco in cui non possa entrare la luce e si mette nel frigorifero (non in freezer). E' molto importante che il barattolo venga conservato in frigorifero poiché i principi attivi si inattivano in poche ore alla temperatura ambiente.

Come assumere il preparato

Il dosaggio va personalizzato, mediamente se ne assumono 2 cucchiai per 3 volte al giorno.

Il preparato non deve essere esposto alla luce neppure mentre lo si ingerisce.

Prima di assumere il preparato occorre rimescolare bene, poiché il preparato tende a concentrarsi sul fondo del barattolo.

Il preparato va assunto a stomaco vuoto per migliorare al massimo l'assorbimento dei principi attivi.

Non bisogna mangiare o bere per almeno un'ora dopo averlo ingerito.

Se si hanno difficoltà a berlo al buio, può essere utile mettere il preparato in un contenitore opaco chiuso e berlo da una cannuccia, in questo modo non sarà necessario neppure spegnere la luce della stanza, poiché la luce non potrà entrare in ogni caso nel contenitore.

Per quanto tempo continuare la cura?

Prima di iniziare la cura, assicurarsi che la pianta sia quella giusta e che la preparazione avvenga senza errori.

La cura va continuata fino a terminare il barattolo (da 350 grammi oppure i 3 barattoli da 120 gr.), dopodichè si fa qualche giorno (non più di 3 giorni) di pausa per massimizzare l'efficacia, poi si riprende con un altro barattolo (da 350 grammi, oppure altri 3 barattoli da 120 gr.) e così via per un nuovo ciclo, fino alla scomparsa completa della malattia, accertata, ovviamente, mediante esami clinici.

Si deve continuare a prendere l'aloe per 6 mesi dall'ultimo esame negativo. Lo sviluppo della malattia in genere viene bloccato entro i primi due barattoli (40 giorni) o al massimo con il terzo (2 mesi). Entro 2-3 mesi si deve osservare il regredire e successivamente la scomparsa della malattia.

Nei primi giorni di cura si possono osservare sintomi di malessere, come vomito o diarrea, ecc. Si tratta di una reazione normale, significa infatti che l'organismo ha iniziato a disintossicarsi. Se non si osservano sintomi non vi è nulla per cui preoccuparsi.

 

 

CURE NATURALI

I BENEFICI DELL'ACQUA CALDA


La scienza scopre l'acqua calda! Aveva ragione la nonna. I test: il calore che viene dalla borsa agisce come un anestetico.


LONDRA - E' un rimedio che viene dal passato: un contenitore di plastica, pieno di acqua bollente, da tenere premuto contro la pancia per curare mal di stomaco, indigestione, dolori mestruali o di varia natura.

Una terapia semplice, economica, naturale, della cui efficacia avevano tuttavia sempre dubitato in molti: sembrava un palliativo, l'equivalente di un placebo, un sistema per illudere il malato - in mancanza di medicinali più efficaci - che presto si sarebbe sentito meglio e il dolore sarebbe diminuito.

Ma adesso uno studioso del Regno Unito ha scoperto che la mitica "borsa dell'acqua calda" è veramente in grado di far passare il mal di pancia e rappresenta una cura altrettanto valida di quella offerta dai comuni antidolorifici.

A rivelarlo, con un intervento al congresso annuale della Physiological Society, è stato il dottor Brian King, ricercatore dello University College di Londra.

Sulla base di rigorosi test scientifici, lo studioso ha stabilito che il calore proveniente dalla borsa blocca i messaggi che dallo stomaco trasmettono al cervello la sensazione del dolore. In pratica, la borsa dell'acqua calda agisce come un anestetico, al punto da poter sostituire le tradizionali pillole di analgesico, perlomeno nel breve termine, fornendo sollievo al corpo per un'ora o più.

"Il calore non si limita a produrre conforto e ad avere l'effetto psicologico di un placebo", ha dichiarato il dottor King, "bensì riesce effettivamente a deattivare il dolore a un livello molecolare in un modo molto simile a quello in cui agiscono gli antidolorifici che si comprano in farmacia senza ricetta".

Una persona prova dolori di stomaco, ha spiegato lo studioso, quando cellule danneggiate o morenti producono uno scoppio di energia. Tale energia accende dei ricettori che inviano messaggi al cervello avvertendolo che qualcosa non va e conducendo così alla sensazione di dolore. "Il dolore di una colica o del ciclo mestruale, per esempio, è provocato da una temporanea riduzione del flusso sanguineo agli organi, causando dei danni ai tessuti locali e attivando i ricettori del dolore", osserva il dottor King.

"Ma premendo un contenitore di acqua superiore a 40 gradi centigradi sulla fonte del dolore si mettono in moto i ricettori del calore, che a loro volta bloccano quelli del dolore, impedendo l'invio degli avvertimenti d'allarme al cervello". Il problema di questo rimedio fai-da-te è che il calore può produrre un sollievo soltanto temporaneo, conclude lo studioso, per cui l'obiettivo di future ricerche in tale campo continuerà a essere quello di sviluppare medicinali ad effetto prolungato.

Ma, intanto, è stato scientificamente provato, per la prima volta, che la "borsa" consigliata da nonne, madri e mogli ai propri familiari aiuta veramente ad alleviare le sofferenze: e la "scoperta dell'acqua calda", una volta tanto, fa notizia, finendo su tutti i giornali di Gran Bretagna.

Repubblica, 6 luglio 2006.

 

 

CURE NATURALI

LA CREMA BUDWIG

La Crema Budwig costituisce un pasto completo, ricco di vitamine F (regolatore dell'equilibrio immunitario), delle vitamine, dei sali minerali, degli zuccheri semplici della frutta, delle auxine e dei carboidrati dei cereali integrali crudi. Non richiede cottura ed è ben tollerata da tutti.

Si può prendere con tè leggero o caffè d'orzo. Ogni monodose contiene circa:

   K.Calorie:  627
   Lipidi:      38,12 gr.
   Glucidi:     58,2 gr.
   Protidi:     13 gr.
   Sodio:       15,90 mgr.
   Colesterolo:  8 mgr.
Tempo di preparazione: 8 minuti.

Ingredienti:

 

Preparazione per una persona:

In una scodella, mettete 4 cucchiaini di yogurt magro + 2 cucchiaini di olio di lino spremuto a freddo e sbattete con una forchetta fino ad ottenere un impasto cremoso. Aggiungete poi il succo di mezzo limone e mescolate bene.

Separatamente in un macinacaffè elettrico avete appena macinato (polverizzato) i cereali integrali a cui aggiungete negli ultimi giri i semi oleosi; aggiungete poi i macinati all'impasto e mescolate delicatamente.

Schiacciate bene con una forchetta la banana matura finché diventi pastosa e poi aggiungetela al resto nella scodella. Mescolate tutto ed aggiungete la frutta fresca tagliata a pezzi.

Se la famiglia è numerosa si può utilizzare un frullatore e mescolare tutto insieme.

 

 

CURE NATURALI

CURA DELL'ASSENZIO


Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.


Questa cura è un ottimo disintossicante del fegato. Può essere fatta SOLO UNA VOLTA ALL'ANNO E PER UNA DURATA MASSIMA DI 7 GIORNI.

Preparazione

La bevanda deve essere amara ma non eccessivamente, si può addolcire con poco miele.

Bere il mattino a digiuno e quindi coricarsi sul fianco destro per una decina di minuti.

Dopo questo periodo ci si può alzare, fare toeletta e quindi la normale colazione.

ATTENZIONE: non si devono superare i 7 giorni di cura e la si può fare solo una volta l'anno.

 

 

 

CURE NATURALI

LA MEDITAZIONE

A cura del Dott. Francesco Giovanetti (psicologo).
Cellulare: 328-0015572.
Per scrivergli una e_mail clicca qui.

Sommario

Il pensiero è la sola forza che dà vita o distrugge, a seconda che è diretta in bene o in male (Prentice Mulford).


LA MEDITAZIONE

Premessa

La ragione principale per accostarci ad una tecnica di meditazione è quella per cui con la meditazione è possibile acquisire il controllo della mente e di conseguenza la pace mentale. Tutti noi siamo alla ricerca della gioia e nel contempo desideriamo evitare la sofferenza. Con l'acquisizione della pace mentale arriveremo ad un approccio della vita che soddisferà molto di più queste nostre esigenze.

Non soltanto gli esseri umani ma tutte le creature, insetti compresi, cercano in tutti i modi di evitare la sofferenza. L'uomo è l'unica creatura che, tramite la ragione, può acquisire delle tecniche ed affrontare, con piena consapevolezza, la ricerca di un controllo mentale. Per poter avere una vita senza sofferenze dobbiamo tagliare alle radici le cause che ci provocano le medesime, con l'uso intelligente del nostro intelletto noi siamo in grado di discriminare tra ciò che è bene e ciò che è male e evitare tutte le azioni, che essendo non virtuose, creano delle cause i cui effetti ci verranno poi incontro come sofferenze.

La felicità non viene da sola, possiamo aspettarla per anni ma essa non arriverà se non quando inizieremo seriamente a seguire un certo modo di agire. Il giusto modo di agire ci è stato presentato dai grandi Maestri ed è la base di tutte le religioni.

Gli insegnamenti dati dal Budda e dal Cristo, qualora messi in pratica nella vita quotidiana, sono in grado di tagliare le radici alla sofferenza, essi non sono sempre facili ed è necessario avere il controllo mentale per evitare che la nostra parte istintiva ci accechi con le sue istanze egoistiche.

Gli insegnamenti dei Maestri sono come un seme. Noi non possiamo assaporare un frutto se prima non procuriamo di seminare ed accudire alla pianticella in crescita, finché essa non ci ripagherà del nostro lavoro. Così gli insegnamenti, se vissuti giorno dopo giorno, non mancheranno, nel tempo dovuto, di produrre quelle trasformazioni mentali che ci porteranno ad un agire diverso e questo, di conseguenza, ad evitare le azioni non virtuose, i cui effetti sono la sofferenza. La trasformazione della nostra mente non dovrebbe essere fatta al solo scopo di migliorare questa vita ma anche in considerazione che il giovamento si farà sentire anche nelle prossime esistenze.

Tra chi segue gli insegnamenti e chi non li segue vi è una notevole differenza. La prima persona è calma e gentile e sa affrontare le contrarietà della vita con un approccio calmo e fiducioso mentre la seconda è irascibile e tempestiva, le sue soluzioni, qualora riescono a sistemare un problema, ne fanno sorgere, con tutta probabilità, uno di riflesso. Per meglio chiarire questo ultimo concetto possiamo pensare a chi dopo una vendetta è soddisfatto di aver fatto del male a colui che lui crede suo nemico ma non sa che il male che lui ha fatto è scritto sul suo conto di dare e avere e prima o dopo gli ritornerà addosso come sofferenza o malattia.

In una discussione, la persona che ha acquisito il controllo mentale, riesce ad essere obbiettiva ed a valutare anche i propri torti, che di solito non mancano mai. Questo atteggiamento porta questa persona ad osservare il suo avversario con comprensione e misericordia, egli ha pazienza e può cercare di capire le motivazioni dell'altra persona evitando così di agire in modo tale da creare delle cause i cui effetti si presenteranno più avanti come sofferenze.

Le religioni, pur essendo diverse nella presentazione della stessa essenza, sono tutte dirette a fornire dei consigli di vita per mettere in condizione di saper distinguere tra il vero bene ed il vero male. Senza tale guida il nostro discernimento ci porta a considerare come vero bene quello che ci porta beneficio ed un vero male quello che ci porta una sofferenza. Come si può vedere la mancanza di una guida, che ci illumini nella discriminazione, farà in modo che la nostra scelta sia dettata dagli istinti animali, sempre pronti a farsi avanti, o dall'egoismo, sempre presente in quanto risultato dall'istinto di autosopravvivenza.

L'insegnamento più importante della religione è quello di essere gentili, comprensivi e misericordiosi con tutte le creature, uomini o piante ed animali, insetti compresi. Questo modo di agire non è facile e bisogna acquisirlo con uno sforzo costante, giorno dopo giorno, anno dopo anno.

Vi sono persone che leggono molti libri e ascoltano molte conferenze allo scopo di trovare la pace mentale e di eliminare la sofferenza. Purtroppo per loro tutto quello che fanno non porterà a loro nessun giovamento a meno che non si sforzino di mettere in pratica ciò che hanno imparato a livello intellettuale. Se consideriamo la legge di causa ed effetto possiamo comprendere che tutte le sofferenze che ci vengono incontro altro non sono che "effetti di azioni non virtuose" da noi compiute, in un passato recente o remoto che sia. Se non cambiamo la nostra condotta saranno le nostre azioni di oggi a condannarci nel futuro.

Vi sono persone che imputano tutti i loro mali ad azioni cattive da loro compiute in qualche vita passata ed assumono un atteggiamento passivo pensando che comunque non è in loro potere il mutare delle circostanze ormai passate. Questo atteggiamento è assai pericoloso e denota una sfiducia nella misericordia divina. Non si deve mai dimenticare che noi possiamo essere infedeli verso Dio ma Egli non lo sarà mai nei nostri confronti. Nel cosmo esiste la legge dell'equilibrio ed il bene che noi compiamo può benissimo esaurire l'eventuale male compiuto in passato. Il bene ed il male non hanno etichette per cui il male di uno schiaffo dovrà necessariamente essere scontato con uno schiaffo. Tutto il male produce sofferenza e pertanto tutte le azioni che portano gioia sono un antidoto per quelle che hanno portato dolore.

La tecnica della meditazione è rivolta a portare la mente sotto il nostro controllo; da questo controllo nascerà poi la capacità di pensare solo quei pensieri che sono positivi e costruttivi. Quando nella nostra mente non vi sarà più spazio per i pensieri negativi e distruttivi avremo raggiunto la pace mentale.

Parte pratica

La tecnica di meditazione che verrà esposta comporta alcuni suggerimenti riguardo alla posizione da assumere durante la meditazione stessa. La meditazione va fatta, preferibilmente, stando seduti. Le posizioni Yoga del loto o del mezzo loto (gambe incrociate) sono suggerite però ciò che conta non è tanto la posizione fisica quanto la costanza dell'esecuzione ed il proponimento di imparare a meditare non soltanto per finalità egoistica, ma perché ciò che abbiamo acquisito possa esserci di aiuto per aiutare altri fratelli che ne avessero la necessità.

Una cosa importante è la posizione della spina dorsale che dovrebbe essere tenuta eretta il più possibile. Questa posizione, infatti, permette che l'aria ed il prana possano circolare liberamente nei vari centri energetici del corpo.

Le mani vanno poste sul grembo in modo che la sinistra abbracci la destra, le dita delle mani, pollici esclusi, dovrebbero sovrapporsi mentre i pollici vanno uniti con le punte formando un cerchio con le mani sovrapposte. Va qui notato come la mano sinistra è simbolo di saggezza mentre la destra lo è per il metodo e l'azione, ne consegue che il metodo e l'azione dovrebbero essere sempre circondati dalla saggezza.

La testa si deve tenere leggermente inclinata sul davanti per evitare che il sangue vi arrivi facilmente e possa creare dei problemi in quanto l'attività cerebrale è molto ridotta.

Le spalle vanno tenute aperte, questo è un simbolo di apertura per ciò che stiamo imparando e per tutti i suggerimenti che la nostra guida interiore ci vorrà proporre.

La bocca va tenuta chiusa con la lingua che appoggia sui denti superiori, questo è suggerito perchè in tale posizione si evita che la bocca possa diventare secca per mancanza di saliva.

Gli occhi meritano un'attenzione particolare. La loro posizione è altamente soggettiva in quanto vi sono persone che con gli occhi chiusi cedono alla sonnolenza mentre altre, con gli occhi aperti, sono distratte dalle immagini che l'ambiente esterno propone loro. Viene suggerito di tenere gli occhi semiaperti e di guardarsi la punta del naso. Questo dovrebbe evitare gli inconvenienti citati.

Dopo aver spiegato le modalità della posizione è bene sottolineare, ancora una volta, che la postura assume una grande importanza per coloro che meditano, continuamente, per giorni e giorni. Per noi la cosa più importante è di scegliere una posizione che non arrechi ulteriori disturbi alla mente che, all'inizio delle esperienze di meditazione, recalcitra come un'animale selvaggio. Ciò che ci proponiamo è di porre la mente sotto controllo, evitiamo perciò di crearci ulteriori ostacoli nell'assumere una posizione a noi non congeniale e che diventerà ulteriore fonte di disturbo mentale.

La meditazione vera e propria consiste nel portare (e mantenere) la nostra attenzione alla radice del naso e nel contare i cicli della respirazione. Ogni inspirazione/espirazione vale un ciclo, perciò conteremo uno dopo aver inspirato/espirato una volta e così di seguito. La respirazione deve essere normale, ciò che ci proponiamo è di seguirne consapevolmente lo svolgersi, ciclo dopo ciclo, dobbiamo osservarla non alterarla.

Può essere utile, specialmente i primi tempi, di contare fino a 6 e poi riprendere da uno. Questo porta una piccola variazione sul tema che rappresenta un diversivo per la mente che ne è sempre assai desiderosa. Più avanti si potrà aumentare il conteggio portandolo a 10 o 15 cicli. Il traguardo da raggiungere nel tempo potrebbe essere di 25 cicli.

Vi sono quattro errori da evitare:

Va ricordato che nella meditazione non vi è soltanto la circolazione dell'aria ma entrano in gioco pure delle sottili energie (prana) che partono dall'ombelico e salgono attraverso la spina dorsale, fino alla testa. Queste energie passano da alcuni centri energetici (chakras) e li stimolano portando una rinnovata vitalità anche sul piano fisico.

Il tempo da dedicare alla meditazione deve essere scelto in modo da non intralciare il nostro normale modo di vita, così pure la durata è lasciata al discernimento di ognuno dei partecipanti. Viene comunque suggerito di praticarla ogni giorno e possibilmente alla stessa ora. Non si dimentichi che noi siamo creature dell'abitudine; l'abitudine di meditare è difficile da conseguire ma una volta acquisita sarà mantenuta facilmente perchè sarà entrata nel nostro normale ordine delle cose.

Perché meditare?

Fondamentalmente tutti gli esseri cercano la felicità e nello stesso tempo fanno di tutto per evitare la sofferenza. Se arriviamo a comprendere che le nostre sofferenze SONO il risultato di azioni non virtuose da noi commesse in un passato prossimo o remoto, ci risulterà ovvio che per evitare la sofferenza vi è un solo modo: quello di non commettere azioni non virtuose. Le religioni, generalmente, offrono una soluzione ai problemi della vita ed i loro insegnamenti, quando fedelmente seguiti, sono il modo di evitare di commettere azioni negative che nel tempo ci si ripresenterebbero quali sofferenze.

La mente dovrebbe essere sempre allerta ed avere sotto il suo controllo il corpo e gli istinti, i quali, proprio perché rivolti alla sopravvivenza del corpo fisico, ci propongono delle soluzioni prevalentemente egoistiche. Quando vediamo un oggetto (o lo immaginiamo) esso viene subito afferrato dall'interesse o dal rifiuto, non vi è una pacata osservazione in cui la mente osserva e basta. La mente viene posta al servizio delle passioni e da ciò nasce il desiderio di ottenere o alla paura di perdere ciò che si possiede.

Se la mente è stata educata adeguatamente, i sensi non potranno far nulla per accaparrare la sua attenzione, essa osserverà qualsiasi oggetto e saprà dargli il valore effettivo, non quello che gli viene attribuito dalla nostra interiorità. Ogni volta che ci si presenta un oggetto, od una persona, e la mente non è in grado di discernere il suo valore effettivo, interviene il desiderio che ci porta a pensare che noi non possiamo vivere senza tale oggetto. Questa è la causa di ciò che viene definito delusione.

Non è il corpo che ci priva della pace mentale bensì la mente che, non essendo controllata, è influenzata dalle emozioni e dai sentimenti e ci porta a degli errati comportamenti. Per una mente non educata la stessa situazione può divenire oggetto di desiderio o di paura e ciò porterà delle delusioni.

I tre veleni

Possiamo dire che vi sono tre veleni principali da cui dipendono le sofferenze dell'umanità, essi sono:

L'attaccamento è il peggiore di tutti e merita qualche delucidazione in quanto è assai facile che il medesimo venga confuso con l'affetto o l'amore. E' facile infatti sentire qualcuno che dice di essere molto attaccato ad una persona e che la ragione di un tale legame va ricercato nel grande amore portato alla persona stessa. La prova del fuoco per determinare se ciò che proviamo è vero amore o semplice attaccamento la possiamo avere analizzando che cosa porta il legame in oggetto a noi ed all'altra persona. Il vero amore porta gioia ad entrambi, se ciò non accade non si tratta di vero amore. Il vero amore non va alla ricerca della sua soddisfazione e della sua felicità bensì di quella della persona amata.

Disse Paramansa Yogananda: "Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di felicità ed inizierai a riempire quella degli altri, scoprirai, con meraviglia, che la tua sarà sempre piena".

L'attaccamento è la causa di tante sofferenze; forse la causa più importante. Noi lottiamo per ottenere un oggetto (o una persona) e ciò è causa di sofferenza. Poi, non appena lo abbiamo ottenuto, iniziamo a preoccuparci per paura di perderlo.

Possiamo essere attaccati anche a delle situazioni o al nostro corpo, entrambe queste cose sono causa di sofferenza. La paura di morire è causa di molte sofferenze perché la mente pensa che senza il corpo essa sarà perduta. Anche qui è in gioco l'attaccamento che però, in questo caso, è coadiuvato dall'ignoranza della legge della vita. Tutte le brutture del mondo, guerre comprese, possono portarci a verificare che la loro sorgente primaria va ricercata nei tre veleni primari: attaccamento, odio e ignoranza.

L'ignoranza della legge di causa ed effetto è quanto di più pericoloso vi possa essere. Il non conoscere che la nostra sofferenza è nata a causa di nostre azioni non virtuose non ci permette di prendere la decisione di cambiare i nostri atteggiamenti con la forza necessaria per farlo davvero.

Specialmente la parola ci è causa di molte sofferenze perché parlare è assai facile e l'ignoranza della "Legge di causa ed effetto" non ci fa riflettere e preoccupare per ciò che andiamo dicendo (Gia. 1:19-27, Gia. 3:1-12).

Domande e risposte

Domanda: "Mi rendo conto che ho parlato male, posso rimediare?".
Risposta: "Un'azione fatta è fatta, si può però mitigarne l'effetto negativo con un sincero pentimento e chiedendo scusa a chi, eventualmente, abbiamo fatto del male".

Domanda: "Se mangio carne posso evitare il male che scaturisce dal fatto che l'animale è stato ucciso?".
Risposta: "Se la carne ti è necessaria per dei motivi di salute non hai colpa alcuna, in caso contrario la colpa esiste e puoi mitigarla cercando di essere compassionevole verso l'animale che era in vita ed ora ne è privo anche per causa tua. Un simile atteggiamento ti porterà facilmente al distacco di un tale nutrimento. Va peraltro considerato che anche gli altri cibi possono essere causa di azioni non virtuose quando sono mangiati con avidità o con spirito egoistico. E' certo in una posizione miglioro il carnivoro che spartisce la sua bistecca con chi ha fame che non il vegetariano che si fa un abbondante pasto di cereali, frutta e verdura, e non si interessa del problema della denutrizione e della fame nel mondo".

Domanda: "Io considero la mia testa sufficientemente sotto controllo, però mi capita di fare delle azioni che non vorrei fare" (vedi Rom. 7:14-25).
Risposta: "Per tanto controllo che noi possiamo esercitare sulla nostra mente cosciente vi è pur sempre qualche momento in cui la mente subconscia, sede degli istinti, passioni e desideri, riesce a prendere il controllo ed a farci agire in modo prettamente egoistico. Una tale situazione si può risolvere con un esame obbiettivo delle nostre azioni negative per scoprirne il movente che ne sta alla base (solitamente orgoglio o egoismo). Una volta che abbiamo scoperto la causa dobbiamo lavorare per far crescere in noi le virtù opposte ai difetti che vogliamo eliminare".

Domanda: "Quando ho fatto la meditazione per un tempo necessario e la mia mente è sotto controllo in un modo soddisfacente che cosa debbo fare?".
Risposta: "Questa tecnica non è una vera tecnica di meditazione ma una pratica preparatoria. Quando la nostra mente è sotto controllo dobbiamo usare la nostra volontà per applicare la nostra forza mentale contro i tre veleni: attaccamento, odio ed ignoranza. Dobbiamo bloccarli sul nascere in modo da non lasciar loro nessuno spazio. In questo modo si elimineranno dai nostri pensieri (Mat. 12:29-30). Con il tempo potremo iniziare a meditare su qualche qualità astratta, come l'amore o la bontà".

Qualche suggerimento

Quando la mente è sotto controllo in modo soddisfacente è necessario cambiare il suo ruolo. Se fino a quel momento essa è stata al servizio dei tre veleni ora non deve più permettere che essi interferiscano con il corso dei pensieri. Questa non è certamente una battaglia facile. Se vogliamo uscirne vincitori dobbiamo togliere lo spazio ai tre veleni e coltivare le virtù che sono antagoniste ai difetti che desideriamo eliminare ln noi stessi.

E' anche importante che prima di meditare ci si prepari spiritualmente in modo da farlo a scopo non egoistico. Non si dovrebbe mai meditare perché si vuole diventare più bravi o più riconosciuti. Il nostro movente deve essere altruistico: dovremmo meditare per diventare migliori, per essere in grado di far vivere meglio chi ci è vicino e di aiutare i nostri simili a liberarsi dai tre veleni citati più sopra. Se non vi è il desiderio di meditare a favore di tutti, noi compresi, non potremmo ottenere tutti i benefici che una tale pratica può portare.

Dobbiamo essere gentili con tutti, amare tutti ed essere contenti di ciò che abbiamo. Per vivere basta poco e le nostre sofferenze sono spesso causate più dal superfluo che dal necessario. Il nostro comportamento deve essere di esempio, in questo modo l'amore si estenderà da noi alla famiglia, da questa alla società e da questa a tutto il genere umano.

Imparate a dedicare le vostre azioni

Per concludere vi consiglio che ogni volta che avete accumulato dei meriti facendo qualcosa di buono (ad esempio, venire a questo corso piuttosto che spendere il vostro tempo in svaghi o divertimenti), dedichiate tali meriti per evitare che vadano perduti. L'idea è di dedicarli a favore di tutti gli esseri umani: questa grande umanità di cui pure noi siamo parte integrale. Prendete perciò l'abitudine di dedicare le vostre azioni meritorie a favore di tutti, come scopo primario, e come stimolo ad essere generosi, come scopo secondario.

 

 

>LA PAROLA PARLATA

La più grande creatrice di malcomprensioni è la lingua dell'uomo. Non conta ciò che diciamo ma come e quando, misura perciò le tue parole con il metro della cortesia, del sentimento e della gratitudine. Il tatto e la delicatezza non toglieranno mai l'Ego dal suo piedistallo. L'interesse, in una conversazione, si basa sul far sentire importante il nostro interlocutore e rimpiazzando il dire con il chiedere.

Meno cose diciamo e meno dovremo pentirci. La natura sapeva ciò che faceva quando ci diede due orecchie ed una sola lingua. Una lingua incontrollata, anche una sola parola sbagliata, può distruggere la felicità di una intera vita. Per prevenire l'atteggiamento critico, sarcastico o ironico:

Cerca sempre di trovare un accordo il più presto possibile, ogni momento di ritardo non farà che aggiungere legna al fuoco della discordia. Per concludere ecco una serie di regole per fattiva conversazione:

-- S. L. Katzoff --

Bibliografia

 

 

 

CURE NATURALI

DIETA - DIGIUNO - CLISTERE

Sommario:

 


Quanto proposto è ad esclusivo scopo informativo e non sostituisce il medico a cui bisogna rivolgersi per i problemi relativi alla salute.


La dieta salutare e purificatrice

L'ordine richiama l'ordine, l'igiene richiama l'igiene, così come il disordine richiama il disordine e i veleni richiamano i veleni.

Questa dieta è valida per sani e malati, si può seguire tutta la vita risparmiando sulla spesa e guadagnando in salute!

MATTINA:
- Appena alzati: succo di 1/2 limone in un bicchiere d'acqua tiepida.
- Colazione: mele o frutta di stagione (magari preceduta da 4/5 prugne secche messe a mollo la sera prima). In alternativa: fette biscottate con poco miele e infuso di erbe (Tiglio, Melissa, Menta, Equiseto, ecc.).

PRANZO:
- Solo il primo (pasta, riso, pizza, ecc.) con abbondante contorno di verdure (meglio se crude).

CENA:
- Solo il secondo, alternando: uova, pollo, formaggio di capra o pecora con abbondante contorno di verdura (meglio se crude). Una volta ogni tanto lo Yogurt è tollerabile.

SUGGERIMENTI:
- Eliminare completamente latte e formaggi di mucca (poco yogurt è tollerabile), fritture, intingoli, salumi, insaccati, pappa reale, cioccolata e dolciumi industriali.

Il digiuno liquido

La purezza è il riposo dello spirito, il silenzio è il riposo dell'anima, il digiuno è il riposo del corpo (Proverbio Arabo).

La pratica del digiuno qualche anno fa era molto seguita, ma oggi, purtroppo, è praticamente dimenticata. Se si digiunasse almeno una volta alla settimana l'organismo avrebbe la possibilità di riposare e disintossicarsi.

Per fare un giorno di digiuno liquido, preparare un infuso con un litro e mezzo di acqua minerale non gasata (meglio Fiuggi, Plose, S. Bernardo) a cui aggiungere quattro cucchiai di tiglio e due di equiseto. Bollire un minuto e lasciare in infusione per 10 minuti.

Filtrare, aggiungere 4 cucchiai di miele e bere caldo lungo la giornata. Se ne prende un bicchiere per volta, non di più.

Il clistere

Non pensate che sia sufficiente che l'Angelo dell'acqua vi abbracci soltanto esternamente. Vi dico, in verità, l'impurità interna è di gran lunga più grande dell'impurità esterna. E colui che purifica se stesso esternamente, ma internamente rimane impuro, è simile alle tombe che fuori sono ben dipinte, ma dentro sono piene di ogni sorta di orribili impurità e sozzura (Brano tratto da Il Vangelo Esseno della Pace).

Se nel pomeriggio o verso sera dovesse comparire il mal di testa frontale, fare un clistere con un litro e mezzo di acqua tiepida in cui sia stato sciolto un cucchiaio di sale fine.

È meglio compiere questa operazione stando coricati sul fianco destro con le gambe raccolte (posizione fetale) una sull'altra. Se dopo aver introdotto un po' di liquido arriva un forte stimolo che spinge a svuotarsi... provvedere a svuotarsi e riprendere da capo.

Bibliografia

 

 

 

PULIZIA DEL COLON = BUONA SALUTE

Sommario

 


Non pensate che sia sufficiente che l'Angelo dell'acqua vi abbracci soltanto esternamente. Vi dico, in verità, l'impurità interna è di gran lunga più grande dell'impurità esterna. E colui che purifica se stesso esternamente, ma internamente rimane impuro, è simile alle tombe che fuori sono ben dipinte, ma dentro sono piene di ogni sorta di orribili impurità e sozzura (Brano tratto da Il Vangelo Esseno della Pace).


 

PREMESSA

Il cattivo funzionamento intestinale e l'autointossicazione permanente che provoca, possono avere un effetto disastroso sul sistema nervoso (Dr. Henry Picard).

Contrariamente a quanto si pensa i cibi che abbiamo mangiato non sono affatto "dentro di noi". E' pur vero che sono nella parte interna del nostro corpo, ma non nei suoi tessuti in quanto lo potranno essere solo dopo esser stati digeriti ed assimilati. Per questo motivo buona parte del sistema immunitario è collocato sulle pareti dell'intestino tenue (Placche di Peyer), in quanto deve stare attento che attraverso i cibi non penetrino nel nostro organismo anche sostanze pericolose.

Questo ci porta a comprendere la saggia abitudine che, sino a qualche decennio fa, faceva dare un purghetta ad adulti e bambini almeno una volta al mese, ai cambi di stagione e quando si andava in vacanza. Infatti, un intestino pulito fornisce una garanzia di salute perché non crea veleni organici ed alleggerisce il lavoro dei sistemi di difesa. Un intestino sporco, invece, diventa sede di varie sostanze tossiche che caricano il sistema immunitario con un lavoro pesante e continuo, pertanto, nel tempo, egli perde la sua efficienza dando luogo a molte problematiche tra cui varie intolleranze ed allergie.

Questo fatto ha fatto affermare al Dr. Bernard Jensen, dopo anni di studi e sperimentazioni, che "la maggior parte dei problemi di salute oggi diffusi nella società industrializzate è dovuto ad un cattivo stato di pulizia intestinale" (da "Intestino libero", Macro Edizioni).

Il non pulire internamente l'intestino, specialmente nel suo ultimo tratto (il colon), equivale ad avere il personale addetto alla rimozione dei rifiuti urbani in sciopero. A tutti gli effetti se si lascia ristagnare il materiale di scarto nel colon, comincerà un processo di putrefazione che irriterà la mucosa rendendola meno permeabile (leaky gut syndrome), ciò permetterà alle sostanze tossiche di penetrare nel circolo sanguigno.

Queste tossine, a loro volta, possono creare i presupposti per innumerevoli disfunzioni e malattie, tra cui citiamo: problemi della pelle, avvelenamento del sangue che nutre il cervello e il sistema nervoso con conseguente mal di testa frontale (cefalea), irritabilità, indebolimento, svogliatezza, poca memoria ed alcuni problemi che vengono imputati alla demenza senile.

Alcuni segni di questo stato di intossicazione dovuta al persistere di materiale putrescente all'interno del colon, sono: feci e sudore maleodoronti, cattivo funzionamento del sistema digerente, gonfiore addominale, flatulenze, alito cattivo, lingua ricoperta da una patina bianca, acne e pelle opaca e poco tonica. In breve, ogni organo può venirne intossicato, il corpo invecchia prematuramente, le giunture invecchiano irrigidendosi, la mente si impigrisce e viene a mancare la gioia di vivere.

Breve richiamo sulle funzioni intestinali

Quali sono le principali funzioni del colon?

 

Se l'intestino ha una flora batterica equilibrata (eubiotica), queste funzioni sono svolte nel migliore dei modi, pertanto i materiali di scarto vengono espulsi e quelli nutrienti assorbiti. Se, invece, la flora batterica è alterata, i rifiuti non sono completamente eliminati e si accumulano nell'intestino.

I rifiuti accumulati, specialmente nelle curve e nella anse, creano delle sostanze tossiche che, in un primo tempo, alterano la membrana intestinale, quindi possono passare nel sangue e nella linfa ed andare in qualsiasi parte dell'organismo. Questa condizione di autointossicazione grava primariamente sul fegato.

Sembra incredibile, ma...

Il cattivo funzionamento intestinale e l'autointossicazione permanente che provoca, possono avere un effetto disastroso sul sistema nervoso (Dr. Henry Picard).

Sembra davvero incredibile, anche perché generalmente i medici non ne parlano, ma molti problemi e malattie hanno la loro causa profonda in un cattivo funzionamento dell'intestino, dovuto al poco movimento, inquinamento ambientale e uso di medicinali non naturali. A questi fattori dobbiamo aggiungere un'alimentazione sbilanciata, troppo ricca di zuccheri, di alimenti raffinati e additivi chimici e povera di elementi primari, come fibre, vitamine e sali minerali.

Anche lo stress, dal canto suo, può determinare un'alterazione delle pareti intestinali provocando una contrazione eccessiva o insufficiente, e può anche influenzare la flora batterica, rallentandone la ricostruzione. Va notato che in un intestino sano la mucosa dovrebbe rinnovarsi ogni quattro giorni.

A causa di questi motivi i movimenti dell'intestino (peristalsi) e del colon in particolare, si sono alquanto rallentati. Questo fenomeno causa un accumulo di scorie nelle "tasche" del colon ed in particolare nella sua zona definita "sigmoideo". Nel tempo si accumulano anche delle incrostazioni sulle sue pareti che, a loro volta, rendono ancor più difficile il suo naturale movimento ritmico e ondulatorio che dovrebbe promuovere il transito dei prodotti fecali diretti verso l'esterno.

Va sottolineato che anche quando si evacua ogni giorno, l'intestino non si libera mai completamente, vi sono comunque degli escrementi che ristagnano diverse ore provocando il degrado della mucosa intestinale e l'alterazione della flora batterica, fenomeno conosciuti con il nome di disbiosi intestinale.

Quando subentra la disbiosi i batteri salutari (tra cui Lactobacillus Acidophilus) diminuiscono e quelli nocivi (tra cui il Bacillus Coli) aumentano. Questo mutamento della flora intestinale rende impossibile la completa elaborazione dei materiali fecali, si generano pertanto fermentazioni e putrefazioni che, non solo intossicano tutto l'organismo, ma riducono notevolmente le difese immunitarie.

Il fatto che il sistema di difesa organica e l'intestino sono intimamente collegati è poco conosciuto. Eppure parte di questo importantissimo sistema è localizzato sulle pareti dell'intestino, ed è in questa sede (Placche di Peyer) che si formano le immunoglobuline (particelle proteiche aventi proprietà immunologiche). La mucosa dell'intestino è perciò assai importante per assicurare una buona difesa organica, e insieme a lei lo sono: fegato, reni, ghiandole, polmoni e superficie cutanea.

L'intossicazione intestinale, diffondendosi nell'intero organismo, può manifestarsi nei sintomi più disparati, tra essi citiamo: emicranie croniche, allergie, acne, psoriasi, altre malattie della pelle, turbe alla prostata, diverticoli, gravi costipazioni, prolassi intestinali, artriti, reumatismi, disturbi cardiaci, asma, problemi respiratori, noduli al seno, perdita di vitalità, stanchezza, depressione, mancanza di concentrazione, aggressività, attacchi di panico, infezioni, infiammazioni, poliartrite, problemi ai capelli e molti altri disturbi.

Purtroppo i lassativi, oggi largamente usati, danno solo un beneficio momentaneo perché, a lungo termine, tendono a danneggiare la mucosa intestinale.

Cosa si può fare per star bene o riguadagnare la salute perduta?

Vi sono alcune cose da fare, e sono essenziali:

 



 

IL CLISTERE

Il clistere è una pratica igienica che, insieme alla purga (a chi vuol purgarsi suggeriamo tre Fave di Fuca), ha permesso a moltissime generazioni di godere di una salute di cui l'uomo civile non gode più. La nostra esperienza ci ha permesso di accertare come molte delle allergie che affliggono adulti e bambini sono dovute ad una carico tossico creato nell'intestino che sovraccarica in modo incredibile il sistema immunitario.

Per riguadagnare o mantenere uno stato di buona salute sono perciò necessarie alcune azioni al fine di pulire l'intestino, specialmente il colon, dalle incrostazioni fecali che si sono creati sulle sue pareti, rendendole rigide e restringendo il passaggio dei materiali che devono essere eliminati.

A tal scopo risulta utile fare qualche seduta di Idrocolonterapia (vedi sotto). In alternativa si può provare il prodotto Colon Supra (vedi sotto) o farsi alcuni clisteri (uno ogni 3 giorni), usando un litro e mezzo di acqua bollente in cui siano state poste 5 bustine di camomilla per 5 minuti. Prima dell'uso l'acqua va lasciata intiepidire.

Come farsi un clistere: è meglio compiere questa operazione stando coricati sul fianco destro con le gambe piegate una sull'altra. Ungere bene la cannuccia prima di introdurla. Se dopo aver introdotto un po' di liquido arriva un forte stimolo... svuotarsi e riprendere da capo.

 



 

IL SISTEMA COLON SUPRA

Metà delle persone, che dicono di essere in buona salute, portano continuamente con sé, fin dall'infanzia, parecchi chili di sostanze mai eliminate. Una buona evacuazione al giorno non ha alcun significato (Prof. Amold Ehret).

La ditta Ayurvita ha reso disponibile il "SISTEMA COLON SUPRA", che consente di depurare l'intestino in profondità. In questo Sistema vengono impiegati due preparati, che contribuiscono a rimuovere le impurità presenti nel tratto digestivo e nei tessuti.

Il prodotto viene venduto in una confezione che contiene 2 barattoli da 30 opercoli, siccome si usa un opercolo al mattino ed uno alla sera, una confezione permette una cura completa per 15 giorni.

Il programma è stato appositamente formulato per depurare periodicamente la fisiologia. In questo sistema vengono impiegati 2 preparati che rimuovono le impurità presenti nel tratto digestivo e nei tessuti. In una confezione si trova un programma di purificazione completo composto da:

I preparati agiscono in modo sinergico normalizzando l'attività del colon. Per un buon risultato si consiglia di completare la cura proposta di 15 giorni, preferibilmente ai cambi di stagione.

Uso: Si consiglia di assumere 2 opercoli dopo pranzo del preparato giorno e 2 opercoli dopo cena del preparato notte.

Per maggiori informazioni: http://www.ayurvita.it

 



 

L'IDROCOLONTERAPIA

Ho avuto modo di verificarlo, la maggior parte delle malattie dei popoli civilizzati nasce nell'intestino! (Dott. Bernard Jensen in Intestino libero, Macro edizioni).

Cos'è l'idrocolon terapia?

È una forma moderna di lavaggio intestinale, Questo tipo di trattamento viene citato per la prima volta in un documento egizio che risale a 3500 anni fa, oggi si avvale di apparecchiature modernissime e sicure, ed è una pratica delicata e indolore. Oltre a curare il disturbi dell'apparato digerente e dell'intestino purifica l'intero organismo

L'idroncolonterapia ha lo scopo di mantenere pulito e in perfetto stato il tratto intestinale, stimolare la peristalsi e riportare in equilibrio la flora batterica. L'effetto diluente dell'acqua introdotta e la stimolazione che si viene a creare, mettono l'intestino in condizioni di pulirsi a fondo e riattivare le sue funzioni vitali. Inoltre, l'immissione di ossigeno attraverso l'acqua, fornisce un valido nutrimento alla flora batterica.

Va notato che questo trattamento non provoca dolore né spasmi e viene ben accolta dal paziente. L'acqua entra ed esce dal paziente in un circuito chiuso, questo previene l'insorgere di spiacevoli manifestazioni come, per esempio, cattivi odori.

Effetti dell'idrocolon terapia

Questo trattamento, attuando una profonda pulizia, rimuove i residui fecali depositati nelle curve, nelle tasche e sulle pareti del colon, elimina la flora batterica alterata e favorisce la ricrescita di quella equilibrata. Già dopo il primo trattamento il ventre si presenta meno gonfio, si prova un senso di leggerezza e si attenuano le coliche e le scariche diarroiche.

Essendo una terapia disintossicante, i disturbi cutanei diminuiscono, aumenta la vitalità e l'energia e in generale tutto il corpo migliora le sue funzioni. Per mantenerne gli effetti benefici è però necessario esaminare la dieta e lo stile di vita del paziente, al fine di suggerire le eventuali correzioni ed aiutarlo a riguadagnare uno stato di buona salute che perduri nel tempo.

Praticando questa forma di terapia si elimina la flora batterica putrefattiva, questo permette al colon di ripristinare le sue funzioni primarie e ritornare a produrre anticorpi, alleggerendo così il lavoro di filtro dell'epidermide. Per aiutare questo salutare cambiamento, prima e dopo il trattamento, sarebbe bene far assumere al paziente dei fermenti lattici che vanno a riequilibrare la flora batterica intestinale. Il momento migliore per assumerli è a digiuno, facendoli precedere d un bicchiere di acqua tiepida in cui sia stato sciolto un terzo di cucchiaino di bicarbonato.

A chi fa bene l'idrocolon terapia?

Visto quanto detto in precedenza possiamo dire che, praticamente, sono poche le persone che non ne hanno bisogno. Risulta particolarmente indicato per soffre di problemi intestinali o di disturbi che possono essere correlati a un cattivo funzionamento del colon. Come visto all'inizio è però possibile ottenere beneficio anche per molti altri problemi. Una delle indicazioni principali è la stitichezza che viene risolta pulendo a fondo l'intestino e ripristinandone la normale funzionalità.

Quante volte è necessario praticarla?

Per garantire una pulizia completa sono necessari almeno 4 lavaggi, a distanza di una settimana l'uno dall'altro. La terapia della stitichezza può richiedere 3 o 4 irrigazioni in più, perché bisogna anche ripristinare la motilità intestinale.

È vero che sgonfia la pancia?

Sì. Il lavaggio del colon è efficace anche contro meteorismo e gonfiori, due disturbi provocati dalla disbiosi. In pratica, la pancia si "gonfia" perché le feci fermentano e ristagnano, determinando un assorbimento di sostanze tossiche da parte dell'organismo. L'idrocolon terapia interviene proprio liberando il colon da queste sostanze, ossigenandolo e ricreando così l'ambiente naturale originario.

Può far bene alla pelle?

Certamente. Intestino e pelle sono organi intimamente legati, perciò questo il trattamento si riflette subito sulla superficie cutanea. La pelle, infatti, è costituita come una spugna e, tra i suoi compiti, ha anche quello di aiutare i reni ad eliminare le tossine dell'organismo; se queste sono in eccesso, la pelle ne risente sviluppando infezioni cutanee, acne e psoriasi.

Come viene effettuata?

Viene effettuata utilizzando un'apposita apparecchiatura che fa affluire (utilizzando una cannuccia infilata nell'ano) acqua e ossigeno nel colon del paziente e, nel contempo, permette al materiale fecale di uscire attraverso un altro tubo che ritorna all'apparecchiatura di cui sopra.

Il paziente è steso sul lettino e giace a pancia in su. L'immissione di acqua e lo scarico dei materiali fecali continua finché l'acqua non fuoriesce pulita. Tutto avviene in un sistema chiuso, estremamente igienico e discreto.

Va precisato che l'apparecchiatura per l'idrocolon terapia deve essere professionale e non autocostruita o prodotta da ditte che non offrono la necessaria sicurezza. Solo un'apparecchiatura professinale è dotata di dispositivi che controllano la temperatura e la pressione dell'acqua che garantiscono la non pericolosità dell'intervento.

Quando dura?

Generalmente dai 30 ai 40 minuti.

Esistono controindicazioni?

Sì, non deve essere fatta se vi sono patologie in fase emorragica, ovvero se viene perso del sangue con le feci.

Può dare problemi all'intestino?

Se ben eseguito, assolutamente no. Si tratta infatti di acqua pura, eventualmente associata a ossigeno o altri medicamenti decisi dal medico. L'acqua. non è certo dannosa; il nostro organismo e le feci ne sono fatti per 1'85 per cento circa, e molti lassativi funzionano proprio richiamando acqua all'intestino. Con le moderne apparecchiature, poi, l'acqua viene iniettata a una pressione minima per nulla dannosa.

La deve praticare un medico?

È preferibile, anche se non assolutamente necessario. Comunque è bene sottolineare che l'operatore deve essere specializzato in questa forma di terapia ed avere una conoscenza approfondita del funzionamento del colon e delle sue patologie. Tra esse, per esempio, vi è la diverticolite che richiede un trattamento particolare. Perché? Perché questa malattia crea delle piccole tasche sulle pareti interne del colon che si riempiono di materiale in decomposizione e sono particolarmente difficili da ripulire.

Che differenza c'è rispetto a un enteroclisma?

È tutta un'altra cosa. L'enteroclisma utilizza al massimo un litro e mezzo d'acqua e comporta un''nico lavaggio. In una seduta di idrocolon terapia vengono invece immessi, in fasi successive, ben 40 litri di acqua calda, che vanno a riempire tutto il colon.

Quanto costa?

Il prezzo di ogni trattamento si aggira intorno alle 80 Euro.

Per informazioni:

 

Centri dove viene effettuata:

 

Indirizzi utili per l'Idrocolonterapia

 

 



 

SITI SUGGERITI



 

LETTURE SUGGERITE

 

 

 

Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica

www.fomeco.org

LA MELATONINA

Testo del dr. Giuseppe Parisi, Medico Naturopata.

La melatonina farmaco usato in Medicina Naturale, stà assumendo un ruolo di interesse per la sua provata efficacia nel modulare i tassi pressori.

In Medicina Naturale,l'uso della Melatonina, ha preso posto in diverse patologie quali disturbi del sonno, ma sopratutto disturbi di tipo depressivo, alla quale ha dimostrato efficaci effetti terapeutici.

Molti colleghi, lo usano anche per i buoni effetti anti-ossidante, preventivo a livello tumorale.

La melatonina è un ormone che viene prodotto ciclicamente dal corpo ogni 12 ore. La sua quantità aumenta di notte e la sua funzione è connessa con l'orologio biologico dell'organismo. Squilibri di questo ormone possono infatti comportare sbilanciamento dei ritmi del sonno.

Difatti un maggior uso di Melatonina, viene fatto nella tipologia di pescrizione, quando legata a diminuire l'effetto del "Jet-lag", sopratutto nei viaggi internazionali, quando il paziente non sopporta la differenza del fuso orario. Si è notato che la preventiva somministrazione di un'adeguata dose di Melatonina, permette un rapido ripristino dell'equilibrio sonno-veglia alterato dal cambiamento repentino del fuso orario.

Tale prodotto è molto utile quindi a chi, per motivi di lavoro (Hostess, Piloti, ecc.), hanno necessità, di avere un ritmo sonno-veglia funzionale. Tuttavia, la sofferenza del Jet-lag, diminuisce con l'abitudine, anche se rimane una certa soglia di stress, alla quale, l'organismo continua ad essere sottoposto.

Allora, è possibile che tali individui abbiano cattivo umore, stato depressivo, e si è notato anche un innalzamento pressorio oltre le caratteristiche individuali. Queste situazioni cliniche, si possono sommare tra di loro, generando squilibri alla quale è bene porre rimedio.

In Medicina Naturale, è vivo il consiglio di rispettare i ritmi della Natura. Un tempo l'Uomo andava a dormire non appena il sole andava via, e si alzava alle primissime luci dell'alba. Queste quotidianità, oggi sono praticamente impossibili.

Su un certo campione di Visite, il laboratorio clinico dell'Istituto di Medicina Olistica di Urbino, ha rilevato una maggior frequenza a stati depressivi, nei soggetti che per motivi professionali, sono costretti a modificare il naturale ritmo sonno veglia. Non si conoscono a tutt'oggi, le interferenze a lungo raggio di tali anomalie, ma importante ed interessante sarebbe valutarne le conseguenze con ricerche mirate.

In questi soggetti, l'assunzione di Melatonina,ha comportato un netto miglioramento dell'Umore, una rapida risoluzione dei disturbi del ritmo sonno-veglia, e un miglioramento generale dello stato di benessere.

E' verosimile che usare la Melatonina,per modulare la risposta pressoria di un individuo che ha le caratteristiche di sofferenza dei ritmi sonno-veglia, possa essere utile, ma non crediamo che possa, al contrario essere utile, usare la Melatonina,come farmaco anti-ipertensivo.

Ancora oggi, non è per nulla chiaro quali siano i confini tra attività del sonno e attività onirica, ne quali siano le reali funzioni del sonno. Certamente NON è un periodo di inattività, destinato al riposo del corpo e della mente; al contrario, è un complesso fenomeno biologico, che si caratterizza per una differente coscienza, ed attività psichica, durante la quale vengono elaborati i dati della memoria e vengono organizzate le esperienze.

Ma il sonno, ha nutrito leggende e misteri, alla quale la Neuroscienza Medica non ci ha fornito ancora oggi molte delucidazioni, ad esempio quali siano i confini tra realtà e il Sogno, cioè l'attività onirica che tutti abbiamo durante il sonno, e soprattutto il significato di essi.

E cosa dire, dei tanti che sfruttano i Sogni, come evento premonitore di eventi che devono accadere? Pertanto molti sono i quesiti a cui studiosi, ricercatori e medici terapeuti, non sanno rispondere con chiarezza.

L'esperto di Medicina Naturale, individua nei cambiamenti onirici alcuni stati del metabolismo. Ad esempio, una fase di eccessivo accumulo, come può essere in una fase Thyia, può comportare la presenza di Sogni, che passano da uno sfondo normale a quello di Incubo. Ma sono solo delle informazioni che diventano preziose quando vengono valutate nel contesto della visita generale.

Ad esempio, un bambino con parassitosi intestinali, è certamente un bambino in fase di demineralizzazione, questa fase, tipica anche in età più matura, può indurre tipologie di Sogni che, se espressi, possono aiutare nella diagnostica.

Il sonno, dal punto di vista fisiopatologico ,resta non come molti pensano, parte di Vita persa, ma momento di recupero e di ricarica delle nostre batterie, ad esempio aiuta il nostro organismo a metabolizzare i radicali liberi, le molecole che influenzano l'invecchiamento delle nostre cellule, ma che provocano il cancro.

Una mancanza di sonno non solo ci rende più nervosi e smemorati ma influisce anche sulla produzione di globuli bianchi e su tutta l'omeostasi endocrino-metabolica, un esempio è la produzione di cortisolo, che rende più soggetti a infezioni e a disturbi circolatori, per non dire, quelli immunitari.

Come si può comprendere che chi non dorme bene, o chi per motivi lavorativi altera la Naturalità del sonno, è un soggetto a rischio, e pertanto la somministrazione di Melatonina, unita ad altre sostanze farmacologiche alla quale l'esperienza del Medico potrà soddisfare, aiuteranno il soggetto ad evitare problematiche a lungo raggio, mantenendo uno stato di benessere Naturale, e conservare una buona Salute.

 

 

Articoli tratti dal sito:

 

http://www.procaduceo.org/it_mater/articoli/salute/chemio-farzad.htm#_Toc143853688

 

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