E 428 - Pescara E 428 Aerodinamico E 636 -  La Camilla ETR 500 - Bologna 940 - Sulmona E 646 - Pescara

                                          PAGINA INIZIALE                                                franco@adorna.it

       

Stimatissimi colleghi !! 

       Il giorno 30.09.2004 termina la mia presenza fra di voi. 

Il momento della pensione è arrivato anche per me; perciò voglio salutarvi augurandovi un buon proseguimento nella vostra attività lavorativa.

Dopo alcuni decenni ho portato a termine un allegorico viaggio durante il quale ho conosciuto molti colleghi con cui ho condiviso tante difficoltà. Tanti sono stati i tramonti non felici che ho passato con loro, e tanti quegli spazi temporali che intercorrono tra il finire della notte e il sorgere del sole; quelle albe non romantiche che, grazie ai buoni rapporti che ho avuto con loro, non mi sono pesate molto, anzi poco, quasi per niente ....., anche se, con il passare degli anni, si è fatto sempre più difficile il rapporto con i viaggiatori, soprattutto negli ultimi anni.

Vado via con circa 39 anni di contributi e vi dico che, in questi decenni di ballerino sui treni, ho conosciuto e sopportato  tutte le trasformazioni di questa Società, dalla Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato all’Ente Ferrovie e all’attuale S.p.a., ed è per questo che posso considerarmi, assieme a pochissimi altri colleghi, l’ultimo dei “Capitreno antichi” ed il “primo dei nuovi”.

Voglio salutarvi facendovi presente che la mia carriera è stata meravigliosa; assunto da “Conduttore” sono riuscito, dopo vari concorsi interni, a rivestire quell'invidiabile ed aspirata qualifica di ...... "CST”, e non solo: sono anche riuscito, dopo anni di rivendicazioni e lotte, a farmi aumentare le ore di lavoro e diminuire le ore di riposo che, come dicono altri, erano poche le prime e troppe le seconde; questo, principalmente, per merito di quella organizzazione, di cui non ricordo il nome (Sindacato… mi sembra), che difende i nostri diritti.

In questi ultimi tempi ho avuto l’impressione di camminare sul filo del rasoio.      

Sono convinto che l'ultimo contratto ha buttato nella spazzatura tutto ciò che i ferrovieri erano riusciti faticosamente a conquistare dopo anni di lotte, timori e rinunce. In trenta anni l’inaffidabilità del sindacato ci ha fatto percorrere una circonferenza per arrivare, dopo un breve miglioramento delle condizioni di lavoro, ad un arretramento di tutta la categoria riportandoci al punto di partenza, stravolgendo qualsiasi norma ed introducendo, con la complicità della società, nuove regole di produttività che avranno gravi ripercussioni sulla nostra salute  e sulla nostra vita.

A mio parere il sindacato ha firmato questo contratto (2003) perché compromesso, e lo ha fatto svendendo la nostra salute per pochi Euro e qualche poltrona in più.

 L’esperienza personale mi ha indotto a non credere all’attuale società, perché la politica della privatizzazione ha lentamente trasformato un pilastro dell’economia nazionale in un “aborto totale” e, coloro che si servono della ferrovia, in una schiera di scostumati, volgari, arroganti e delinquenti che, considerandosi padroni, si sentono autorizzati a scorrazzare sui treni seminando, sporcizia, disordine, irregolarità e qualche volta anche paura.

Gli avvenimenti degli ultimi anni e le realtà quotidiane, mi spingono a considerare una larga fetta dei signori clienti “stupide bestie” che necessitano, per i loro spostamenti, di carri bestiami, tipo quelli che tuttora vengono utilizzati per il trasporto delle “vacche”,   senza offesa per queste ultime, naturalmente. Poiché sono convinto che qualche bestia più civile a volte si riesce pure a trovare, per costoro userei più tatto; avrei l’accortezza di cospargere la pavimentazione del carro con un po’ di paglia per rendere più accogliente l’ambiente. 

Ho sempre avuto la convinzione che il nostro comportamento deve tendere al miglioramento del servizio e, in ogni caso, a stabilire un rapporto di reciproca fiducia con i clienti e con i colleghi ma, spesse volte, ho avuto ottimi esempi di cattiva educazione e scortesia, soprattutto da parte di chi maggiormente è tenuto a far ottenere il raggiungimento di questo obbiettivo; persone che invece di tenere presente le “norme del buon comportamento” e del “vivere civile” mostrano chiari esempi di maleducazione, arroganza e scortesia.

Tali comportamenti, in netto contrasto con l’ ABC della comunicazione, rappresentano la caratteristica comune di tutti coloro che, presi dalla frenesia di imporsi, si caricano di orgoglio, fraintendono tutto e tutti e fanno accumulare tensione e stress.

Vado via portando con me i ricordini che questa attività mi ha regalato: frequenti mal di testa e mal di schiena dovuti a perdite di sonno e schiacciamento delle vertebre, periartrite alle spalle, insonnia, nervosismo, disturbi nella concentrazione e a prendere sonno, sensazioni di pesantezza a braccia e gambe, limitazione nei movimenti per calcificazioni multiple dovuti a urti.

Voglio salutarvi pensando anche ad un’ultima passeggiata con voi dai Parioli a S. Paolo fuori le Mura, da via Brera a Corso Sempione, da Porta Saragozza e San Luca e, perché no, tra qualche Osteria fuori Porta, al ritmo delle note de La Fiera  di S. Lazzaro di Guccini o di quelle della Marcia Trionfale di Verdi; vi stupirà sapere che, mentre andavo… fischiettavo questi Brani.

Esprimo un desiderio che spero fortemente si realizzi, perché rappresenta anche un augurio a me stesso:

“Non desidero altre emozioni dalla vita, neanche comprensione per i miei errori, ma desidero solamente non trovarmi, a breve scadenza, a scavalcare quel macabro ed arrugginito cancello all’ingresso di quel campo verde pieno di enormi e secolari cipressi, ma essere presente, nel 2040, al pensionamento del più giovane di voi”.

Nei miei sogni, parlando con i Signori del Piano di Sopra (San Giovanni, San Paolo e San Pietro), gentilissimi come sempre, mi hanno detto: “vedremo…vedremo…, tutto dipende dal Signore dell’Attico (l’Onnipotente)”; io, testardo come sempre, mi impegnerò al massimo per arrivare a quella data.

I Signori del Piano di Sopra, mi hanno anche detto che prenderanno provvedimenti nei confronti di tutti coloro che, attualmente più Elevati di noi (...e non per meriti), abusivamente si sono messi l’Aureola in testa spacciandosi per Angeli;peccano di vanità, ma SARANNO FREGATI TUTTI, perché gli verranno tolti i piedistalli ed inviati a spalare carbone nelle Miniere  e Fucine di Satana. 

Ricordate, colleghi, di agire sempre per il giusto verso tenendo presente che, come era riportato in una nota pubblicazione che circolava nel nostro ambiente:

"la perfetta conoscenza delle norme e la loro corretta applicazione, permettono di esaltare le conquiste realizzate nel passato".

A qualcuno mancherà la mia presenza come a me mancherà la presenza di tutti voi, ma sono sicuro che ci ritroveremo ancora; non so dove, non so quando, ma so che ci ritroveremo in un giorno di …  sole?

Un abbraccio amichevole ed una forte stretta di mano.

                         Franco ADORNA                           

 

 

 

I mei recapiti: 

Tel/fax  0871 64303       Cell.  339 3227742    -    347 6563827       

e-mail:    franco@adorna.it    -     franco.adorna@poste.it   

sito web:  www.adorna.it