LETTERA AL MIO NEMICO DI SEMPRE, IL CANCRO

 
 

          16 Maggio 2007                                                             HOME 

     Odiatissimo Cancro, stramaledetta Bestia, disgraziatissimo Essere,

ti scrivo questa lettera per farti sapere cosa penso di te e con quale intensità nutro i sentimenti in essa esposti.

Silenziosamente, e con spudorata vigliaccheria ti sei insinuato dentro di me, piano piano, senza farti notare hai preso possesso del mio Pancreas. Hai agito in agguato, all’ombra, in maniera assolutamente impercettibile, a tradimento, senza darmi nessun segnale di allarme fino a quando non ti ho scoperto.

Piombando come un terremoto nella mia vita, hai tentato di distruggere la mia famiglia, i miei sentimenti più profondi, i miei sogni, il mio futuro, facendomi sprofondare in un mondo che non conoscevo e a cui non potevo essere preparato.

Ricordi quante volte ho riso quando mi hanno fatto notare la tua presenza? Non potevo crederci perché non mi ero neanche accorto che ti stavi avvicinando a me. Mi sembrava un grande bluff il responso di quella Ecografia. Era il 03 marzo 2007, una bella giornata di sole ridente che avanzava. Tutto è improvvisamente cambiato quando, il 07 marzo 2007 con quella TAC, mi hanno confermato la tua formazione dentro di me in un organo tanto importante quanto a me sconosciuto. Anche quella era una mattinata splendida, piena di sole in un tiepido mese di marzo. Mi ero alzato presto per andare in clinica. La disperazione più profonda, la vita che sfugge, il futuro quanto mai incerto, la rabbia contro tutto e tutti, la voglia di lasciarsi andare.

Il mio stato d’animo era un insieme di sentimenti confusi: passavo dallo sconforto alla sfida, dalla gioia alla depressione, dalla voglia di andare alla chiusura in me stesso. In quei momenti di grande delirio, ho lasciato libero corso al mio self-control, al mio odio per te nemico, al mio grande amore per la vita.

Ricordi come mi stavi conciando? Quando mi guardavo allo specchio non mi riconoscevo perché vedevo una persona estranea, il mondo mi crollava addosso, mi distruggevi spietatamente, mi uccidevi anche moralmente senza neanche renderti conto di chi colpivi con i tuoi diabolici progetti. Per colpa tua sono diventato una persona un po’ più fragile e a volte anche cattiva, una persona che vive una vita dai contorni confusi e a volte contradditori, una persona malata che non vuole sentirsi tale e che in tutti i modi cerca di rifiutare la tua presenza. Dovresti ricordare anche quale è stata, dopo qualche giorno, la mia reazione. Ho iniziato a contrastare la tua avanzata, mi sono alimentato in modo totalmente diverso al solo scopo di farti mancare quegli alimenti di cui ti nutri. Con l’aiuto di due esperte dottoresse ho cambiato il PH del mio organismo per renderlo più alcalino e meno acido agevolando la strada alle armi che sto usando contro di te; creerò una barriera alla tua avanzata e questo per farti soffrire, per avvelenarti ed infine ucciderti se prima non decidi tu stesso di suicidarti, è molto forte in me la volontà di abbatterti e di annullare qualsiasi tua azione.

Voglio essere una persona sana per assaporare ancora il piacere della salute, ma tu cerchi di non permettermelo, sei sempre presente perché non vuoi lasciarti sfuggire la tua preda. Sto imparando a conoscerti e come tu non abbandoni me, io non abbandonerò te, voglio conoscerti bene e di più per meglio combatterti. Ti penso sempre con odio, e ti auguro tutto il male di questo mondo, perché tu devi essere sconfitto, distrutto, annientato, non devi più esistere sotto nessuna forma e in nessun essere vivente.

Non ti darò la soddisfazione di prendere la mia vita perché lotterò contro di te con tutte le mie forze, non ho più paura di te e non ti temo perché, al contrario di te, mi piace sentire una presenza. Secondo me io sono una delle poche persone, se non l’unica, a cui tu non fai paura ma, non per questo sei un nemico meno terribile degli altri, incuti paura e sgomento. Sappi, però, che non mi piangerò addosso perché so che c’è gente che soffre anche più di me, riuscirò a considerarti come qualcosa di estraneo col quale convivere il meglio possibile se non altro perché so che purtroppo mi accompagnerai per il resto dei miei giorni. Sei un ospite sgradito e mal sopportato, sei il mio peggior nemico, sei crudele, invisibile, intoccabile e inodore, ma udibile. Sono molto contrariato ed offeso per la tua presenza, il mio odio per te è così grande che non ci sono parole per esprimerlo. Si è vero, quando ti fai sentire ho paura, mi sento solo senza alcun amico, ma con un nemico che mi tormenta; quando tu ci sei immagino sempre il peggio, però mi basta soltanto la "voce" di un televisore, o la musica di una radio o il frastuono delle auto per non sentirmi più solo. Ti confesso, quello che mi fa più paura di te è il tuo silenzio, perché al solo pensare che sei sempre in agguato e che da un momento all’altro potresti apparire risucchiando tutti i rumori intorno a me, mi viene l’angoscia. Ti combatterò fino in fondo perché non voglio lasciarmi sopraffare dal buio che mi sovrasta, non voglio dartela vinta perché sei un vigliacco, un figlio di puttana, una dannatissima bestia.

Ti fai chiamare Cancro, Tumore, Carcinoma, Melanoma, Leucemia, Cellula Neoplastica ecc., ma io ti chiamerò sempre con il tuoi veri nomi: "Stronzo" e "Bestia". Nonostante tu cerchi di spegnere in me ogni energia sappi che io amo la luce, il giorno, il sole e questa mia vita anche se dimezzata. Se dovessi perdere la battaglia finale (ricorda che il primo scontro con te l’ho vinto io) devi sapere che non muoio perché tu mi uccidi, ma semplicemente perché lo vuole quel simpatico "Vecchietto" con la barba bianca e vestito bianco che controlla tutti gli esseri e tutte le cose dall’alto, fra le nuvole: " Il Signore del piano di sopra ".

Se ciò dovesse accadere, come qualche oncologo mi ha fatto capire, non potrai cantare vittoria perché tu morirai con me; in quella lugubre bara di zinco rinchiuderanno anche te. Tu marcirai insieme al mio corpo, perciò sarai sempre un perdente; il vincitore anche dopo morto, sarò io perché la mia anima uscirà da quella bara ed io continuerò a vivere nel ricordo dei miei cari, dei miei amici e di tutti quelli che mi vogliono bene; tu invece resterai per sempre sigillato lì dentro. Non potrai gioire della mia morte perchè stupido come sei, non hai ancora capito che tu morirai dove ti attacchi, sei come l'edera quindi non credere di essere il King Kong della situazione. Questo, sentivo la necessità di dirtelo, sei sorpreso? I tuoi fratelli Cancri non te lo hanno potuto dire perchè anche loro sono morti dove si sono attaccati, e neanche tu potrai dirlo.

Ma una domanda te la voglio fare: Quando il 3 di maggio, mi hanno inserito un catetere nell’arteria femorale ed hanno raggiunto il mio Pancreas, ti hanno innaffiato con un cocktail di farmaci, vero? Tu come ti sei sentito sotto quella doccia? Un pò stonato eh? Non te lo aspettavi un colpo così da vicino? Cosa hai pensato in quel momento? Tu mi hai cercato ed io ti sono venuto incontro. Come hai sopportato gli effetti devastanti di quei medicinali nei giorni successivi? A me non hanno dato effetti collaterali di rilievo, penso, però, che a te alcuni problemi li hanno creati. Non puoi immaginare quanto questo posa farmi piacere, mi fa piacere qualsiasi cosa che possa farti male. Pensa che ti aspettano altre docce che raffredderanno i tuoi bollori ed i tuoi propositi, ti congeleranno, ti incapsuleranno e, se crepi, ti  estirperanno pure. Stupida piattola, schifosissima zecca, viscido verme, ti distruggeremo!!!  E verrà il giorno che debelleranno anche tutti i tuoi parenti e simili, ricordatelo!!! Una sola cosa positiva mi ha fatto notare la tua presenza: l'affetto, la solidarietà, l'impegno e l'aiuto dei miei cari, dei miei amici e di tutti coloro che si sono stretti intorno a me; tutti sentimenti di elevato ed encomiabile valore che non conoscevo fino ad ora.

Vorrei non averti mai conosciuto, maledetta bestia, ma ti saluto lo stesso con la speranza di riuscire a vedere al più presto la tua sconfitta perché non è giusto che tu continui a vivere con quei tuoi diabolici progetti. La tua esistenza rappresenta un oltraggio a tutti gli esseri umani. Ti chiedo di lasciarmi in pace e di suicidarti. Ciao grandissimo Stronzo, dannata bestia, che tu sia maledetto in eterno.

Con immutato odio ti saluta la tua "preda",  il tuo acerrimo nemico di sempre.

                        Franco Adorna                                                      HOME